La cassetta delle lettere piena di bollette, la ricerca di un appartamento che non mangi metà stipendio: per chi vive da solo queste scene non sono eccezioni ma routine. In molte città italiane la pressione sui costi della casa e dei servizi spinge i singoli a cercare ogni margine di sollievo. Esistono però diverse agevolazioni pubbliche che possono essere richieste anche da nuclei composti da una sola persona: non tutte sono pensate esclusivamente per famiglie numerose o coppie con figli, e conoscere i requisiti può fare la differenza quando si tratta di abbassare la spesa mensile o di accedere a un mutuo meno oneroso.
Aiuti per la casa: mutui, affitti e ristrutturazioni
Per chi pensa all’acquisto della prima abitazione, il sistema pubblico prevede strumenti che alleggeriscono l’accesso al credito. Consap mette a disposizione delle banche una garanzia pari al 50% del capitale per i mutui destinati agli under 36, fino a un massimo di 250.000 euro. Questo significa che una banca trova più facilmente la copertura e può concedere condizioni migliori: un dettaglio che molti sottovalutano, soprattutto chi cerca il primo immobile in grandi centri urbani.

Se non si è pronti ad acquistare, esistono aiuti mirati all’affitto. Il cosiddetto bonus affitti si rivolge ai giovani tra i 20 e i 31 anni e può prevedere un contributo fino a 2.000 euro all’anno per un periodo anche pluriennale (fino a quattro anni in alcune misure). Il requisito principale è il reddito: non deve superare la soglia di 15.493,71 euro, misura che definisce l’effettiva platea dei beneficiari.
Per chi invece affronta lavori in casa, le detrazioni fiscali restano uno strumento concreto. Il bonus ristrutturazione consente una detrazione del 36% delle spese documentate, mentre per chi ristruttura la prima casa la misura può arrivare al 50%, sempre su un tetto massimo di 96.000 euro. Queste agevolazioni sono rilevanti per chi vive da solo e vuole migliorare l’efficienza energetica o la vivibilità dell’abitazione, ecco perché molti proprietari le valutano prima di programmare interventi.
Bonus energetici, tari, assegni e psicologo: cosa spetta ai single
Oltre alla casa, ci sono misure che riducono i costi ricorrenti. I bonus luce e gas sono erogati in modo automatico per i nuclei con un ISEE basso: la soglia principale è sotto i 9.530 euro, ma esiste una fascia estesa fino a 20.000 euro per le famiglie con almeno quattro figli. Per chi vive da solo la verifica dello ISEE è dunque cruciale per capire se rientra nella platea.
La riduzione sulla tassa rifiuti, la Ta.Ri., è prevista anch’essa automaticamente per chi ha ISEE sotto i 9.530 euro o per le famiglie numerose fino a 20.000 euro; l’agevolazione consiste in uno sconto del 25% sulla bolletta in molte amministrazioni locali. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che l’erogazione dipende anche da regolamenti comunali: non tutti i Comuni applicano le stesse percentuali o le stesse procedure.
Per chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica c’è l’assegno d’inclusione, una misura che può durare 18 mesi e che, dopo una sospensione minima di un mese, è rinnovabile per altri 12 mesi. In certi casi l’importo complessivo annuo può avvicinarsi ai 10.000 euro, ma l’effettiva entità dipende da parametri di reddito e condizioni familiari. Infine, per la salute mentale è previsto il bonus psicologo: per accedervi è necessario essere residenti in Italia e avere un ISEE valido non superiore a 50.000 euro. Questo strumento è stato pensato per sostenere l’accesso a percorsi di cura che altrimenti rimarrebbero onerosi.
In molti casi la chiave è la verifica dell’ISEE e la conoscenza dei requisiti amministrativi: spostare qualche documento in più o chiedere informazioni al Comune può tradursi in risparmi concreti. Nel corso dell’anno, chi vive da solo nota come questi aiuti incidano sulla gestione della casa, meno sui comportamenti quotidiani, ma comunque in modo tangibile per chi deve bilanciare reddito e spese fisse.