Schermi più grandi e sottili richiedono protezioni efficaci: ecco cosa sapere prima di acquistare una pellicola protettiva.
La diffusione di smartphone con display ampi, curvi o ad altissima risoluzione ha reso ancora più importante proteggere lo schermo da urti, graffi e cadute accidentali. Scegliere una pellicola adeguata può fare la differenza tra un piccolo incidente e una riparazione costosa.
Ma quali sono le differenze tra i materiali, le tecnologie di protezione e le tipologie più adatte al proprio utilizzo quotidiano?
Materiali e tipologie: vetro temperato o pellicola in TPU?
La prima distinzione importante riguarda il materiale. Le pellicole in vetro temperato rappresentano la scelta più solida e diffusa: sono rigide, resistono bene a urti e graffi profondi e offrono una sensazione tattile molto simile a quella del vetro originale dello schermo. Alcune versioni includono trattamenti oleofobici per ridurre impronte e aloni, oppure rivestimenti anti-riflesso per migliorare la visibilità alla luce diretta.

Le pellicole in TPU o PET, invece, sono più sottili e flessibili. Offrono una protezione più leggera, adatta a chi cerca una copertura discreta contro graffi da chiavi o monete, ma non sono ideali per urti violenti. La loro applicazione può risultare più complessa e meno duratura, ma hanno il vantaggio di adattarsi meglio a display curvi o con bordi arrotondati.
Un’altra opzione sono le pellicole idrogel, sempre più comuni. Questi film autorigeneranti sono progettati per adattarsi a ogni tipo di schermo, anche quelli con curvature estreme. Offrono una buona resistenza ai graffi superficiali e si rigenerano nel tempo, ma non proteggono in modo efficace da cadute o impatti.
Protezione, privacy e funzionalità aggiuntive
Oltre al materiale, alcune pellicole aggiungono funzionalità utili in base al contesto d’uso. Le pellicole anti-spy, ad esempio, riducono l’angolo di visione dello schermo per proteggere la privacy durante l’uso in pubblico. Sono spesso utilizzate da chi viaggia o lavora in ambienti condivisi, ma possono influire sulla luminosità complessiva del display.
Le pellicole anti-riflesso, invece, migliorano la leggibilità sotto la luce solare o in ambienti esterni. Alcuni modelli offrono un trattamento opaco, utile per chi usa lo smartphone soprattutto all’aperto. Tuttavia, queste versioni possono alterare leggermente la resa dei colori e il contrasto originale.
Infine, esistono pellicole che integrano protezione antibatterica, una funzione pensata per chi desidera una maggiore igiene soprattutto in contesti professionali o sanitari. Queste pellicole sono trattate con sostanze in grado di ridurre la proliferazione di batteri sulla superficie dello schermo.
Compatibilità, applicazione e durata nel tempo
La scelta della pellicola deve tener conto anche del modello dello smartphone. Non tutte le pellicole sono universali: per una copertura completa, è consigliabile utilizzare pellicole tagliate su misura, compatibili con sensori biometrici, fotocamere frontali e bordi curvi.
Il processo di applicazione varia molto: le pellicole in vetro sono generalmente più facili da installare, grazie a sistemi con guida o adesivi statici. Al contrario, le pellicole in TPU richiedono maggiore precisione e spesso devono essere installate con liquido o strumenti specifici per evitare bolle d’aria.
Anche la durata nel tempo è un criterio di valutazione importante. Le pellicole in vetro tendono a rompersi con gli urti più forti, ma sono facilmente sostituibili. Quelle in TPU o idrogel resistono più a lungo senza segnarsi visibilmente, ma possono perdere aderenza o ingiallire nel tempo.