Ti squillano una volta e poi spariscono: la truffa dello squillo è tornata più pericolosa che mai

Francesco Polli

Novembre 6, 2025

Non è più sufficiente non rispondere. Le truffe telefoniche stanno evolvendo e diventano ogni giorno più sofisticate, tanto da riuscire ad aggirare anche gli utenti più attenti. Gli esperti di sicurezza informatica parlano di un’ondata in aumento, con chiamate false, numeri internazionali e operatori che si spacciano per banche, corrieri o fornitori di servizi. L’obiettivo è sempre lo stesso: carpire informazioni personali o convincere la vittima a compiere un gesto apparentemente innocuo che si trasforma in un disastro finanziario. Negli ultimi mesi sono state segnalate migliaia di chiamate sospette, spesso provenienti da numeri esteri con prefissi come +370 (Lituania), +375 (Bielorussia) o +255 (Tanzania), ma anche da numeri italiani clonati. Le tecniche sono tante e cambiano di continuo, ma il risultato è sempre lo stesso: conti correnti prosciugati, dati bancari rubati e identità compromesse. La parte più inquietante? Molte di queste truffe si attivano anche solo rispondendo o richiamando per curiosità.

Come funzionano le nuove truffe telefoniche e perché ignorare non basta più

Il meccanismo è tanto semplice quanto efficace. Alcuni criminali sfruttano sistemi automatici per generare chiamate con numeri camuffati: possono sembrare italiani o appartenenti a società conosciute, ma in realtà provengono da server esteri. La prima strategia è la cosiddetta “truffa dello squillo”: una telefonata brevissima, giusto il tempo di incuriosire la vittima e spingerla a richiamare. In quel momento, la persona finisce su una linea a pagamento o su una connessione capace di raccogliere dati. Un’altra modalità, più subdola, prevede che un falso operatore si presenti come impiegato di banca, servizio clienti di Amazon o compagnia elettrica, e chieda di “verificare” i dati per un presunto disservizio o pagamento anomalo. I truffatori utilizzano toni professionali, conoscono nome e cognome del destinatario e sanno creare fiducia in pochi secondi. Se l’utente fornisce anche solo un’informazione, come parte del numero di conto o un codice ricevuto via SMS, la frode è compiuta. Ma c’è di più: alcuni sistemi automatici, anche se non si risponde, registrano il numero della vittima come attivo e lo inseriscono in liste rivendute nel dark web per future truffe o campagne di phishing. Ecco perché ignorare non è più sufficiente: bisogna bloccare immediatamente il numero, segnalarlo alle autorità e non richiamare mai, neanche per “capire di chi si tratta”. Ogni contatto può servire a confermare che il tuo numero è reale e vulnerabile.

La procedura corretta da seguire se ricevi chiamate sospette o numeri truffa

Quando si riceve una telefonata da numeri sconosciuti o con prefissi internazionali insoliti, la prima regola è mantenere la calma e non interagire. Non rispondere a domande personali, non fornire codici, non aprire eventuali link inviati via SMS o WhatsApp dopo la chiamata. Subito dopo, è fondamentale bloccare il numero tramite le impostazioni del telefono o app dedicate come Truecaller o Hiya, che segnalano automaticamente i numeri sospetti. Il secondo passo è segnalare la chiamata alla Polizia Postale o compilare il modulo online sul sito del Garante per le Comunicazioni (AGCOM), dove è possibile inserire numeri fraudolenti per aggiornare gli elenchi nazionali. In caso di sospetto furto di dati, contatta immediatamente la tua banca o Poste Italiane per disattivare eventuali accessi non autorizzati. Infine, se la chiamata proviene da un prefisso internazionale o da uno dei seguenti numeri italiani segnalati come potenzialmente pericolosi — 0415321832, 0175392570, 0525421165, 0817748834, 0457860045, 0119664079 e molti altri — la regola è una sola: non richiamare mai. Il consiglio degli esperti è chiaro: usare sempre il blocco chiamate e aggiornare costantemente le impostazioni di sicurezza del proprio smartphone. Ogni accortezza, anche la più banale, può evitare danni economici enormi. L’obiettivo dei truffatori non è solo rubare denaro, ma anche collezionare dati personali per futuri attacchi. In un’epoca in cui le identità digitali valgono più dei contanti, basta una telefonata per finire nella rete sbagliata.