Dal 27 ottobre via libera alle richieste online per le famiglie residenti nei Comuni ammessi al contributo
La nuova edizione della misura Nidi Gratis – Bonus 2025/2026 è attiva dal 27 ottobre e coinvolge le famiglie residenti in Lombardia che abbiano figli iscritti ad asili pubblici o convenzionati nei Comuni ammessi. L’obiettivo è azzerare la retta grazie alla combinazione tra il contributo regionale e il bonus Inps.
Le domande possono essere inviate fino al 20 novembre 2025 alle ore 12, tramite il portale online regionale dedicato. L’accesso al contributo avverrà fino a esaurimento delle risorse. Nel frattempo, i Comuni sono chiamati a istruire le pratiche per confermare il possesso dei requisiti dichiarati dai richiedenti.
Domande online, tempi stretti e verifiche comunali
La finestra temporale per presentare la richiesta è strettamente definita: ventiquattro giorni netti, tra il 27 ottobre e il 20 novembre, con la possibilità che i fondi si esauriscano prima della scadenza. Tutto il processo è digitale. Le famiglie devono accedere al portale Bandi e Servizi della Regione Lombardia, autenticarsi e completare la domanda inserendo i dati richiesti. Non sono previste modalità alternative, né cartacee né tramite sportelli comunali. I requisiti principali includono la residenza in un Comune ammesso, un Isee aggiornato secondo i limiti previsti e l’iscrizione del minore presso una struttura accreditata.

Dopo l’invio, la pratica passa automaticamente al Comune di riferimento, che ha il compito di verificare la correttezza e la completezza della domanda. Questo passaggio è determinante: la misura non si limita all’autocertificazione da parte della famiglia, ma prevede una valutazione formale da parte degli uffici comunali. Regione Lombardia, proprio per accelerare questa fase, ha organizzato un incontro tecnico rivolto agli operatori dei Comuni, svolto il 28 ottobre 2025, in collaborazione con Anci Lombardia. Durante il webinar è stato illustrato l’uso del sistema digitale di gestione delle pratiche, con supporti visivi e simulazioni pratiche.
Nei prossimi giorni sarà reso disponibile un manuale d’uso dettagliato, pensato per aiutare i funzionari a gestire correttamente ogni singola richiesta. La collaborazione tra Regione e Comuni si rivela fondamentale per il successo dell’intervento. Senza una presa in carico tempestiva, molte famiglie rischiano di vedersi respinta la domanda nonostante il rispetto dei requisiti. Il sistema è a sportello: chi arriva prima ha più probabilità di ricevere l’agevolazione. I fondi, infatti, non sono infiniti.
Il bonus regionale si aggiunge a quello già erogato dall’Inps, coprendo la quota residua della retta fino a raggiungere il totale dovuto. La famiglia, se ammessa, non paga nulla per la frequenza del nido, ma solo se entrambi i contributi vengono riconosciuti. È quindi indispensabile presentare anche la domanda per il bonus Inps, che rappresenta il prerequisito per ottenere l’intervento della Regione. In assenza di uno dei due sostegni, il beneficio decade.
Una misura per alleggerire i costi della prima infanzia
La Regione ha confermato che Nidi Gratis rappresenta una delle politiche chiave per la famiglia in ambito socio-educativo. In una fase storica in cui i costi legati alla genitorialità aumentano, la possibilità di azzerare del tutto la spesa mensile per il nido è vista come uno strumento concreto per contrastare la disuguaglianza di accesso ai servizi. Le famiglie con Isee basso, che già affrontano difficoltà economiche, sono le principali destinatarie dell’intervento.
Anche l’anno scorso la misura aveva raccolto una forte adesione, ma alcuni ritardi nell’istruttoria avevano generato disagi. Per evitare che la situazione si ripeta, Regione Lombardia chiede ai Comuni un impegno puntuale. Ogni domanda deve essere verificata, approvata e registrata nei tempi stabiliti, altrimenti non sarà possibile procedere con l’erogazione del contributo. Si tratta di un passaggio tecnico che può richiedere giorni di lavoro per i Comuni più grandi, dove le richieste possono arrivare a centinaia.
Il beneficio, una volta approvato, copre il periodo compreso tra settembre 2025 e luglio 2026, in base ai mesi di effettiva iscrizione e frequenza del minore al nido. Le famiglie che rientrano nel programma ricevono la copertura economica tramite il Comune, che gestisce direttamente i fondi. Non è previsto un accredito diretto ai genitori. In alcuni casi, l’azzeramento può essere parziale, se ad esempio il bonus Inps è più basso del previsto o se ci sono limiti imposti dal Comune stesso sulla tariffa riconosciuta.
Un punto critico riguarda la digitalizzazione forzata della procedura, che per alcune famiglie può rappresentare un ostacolo. Chi non dispone di strumenti digitali o non ha dimestichezza con le piattaforme online potrebbe trovarsi in difficoltà nella compilazione. Per questo, alcune amministrazioni locali stanno organizzando sportelli di supporto o collaborazioni con CAF, patronati e servizi sociali per aiutare le famiglie nell’invio della richiesta.
Resta centrale, comunque, la conferma che la struttura frequentata dal bambino aderisca alla misura. Solo i nidi pubblici o quelli privati convenzionati con il Comune possono partecipare. Non tutti i nidi privati sono inclusi. Prima di compilare la domanda, i genitori devono quindi verificare l’elenco delle strutture accreditate nel proprio Comune.
Nidi Gratis 2025/2026 è una misura strutturale, ma soggetta a vincoli annuali di bilancio. Le risorse disponibili per questa edizione sono limitate e non è previsto alcun scorrimento delle domande escluse per esaurimento fondi. La Regione invita le famiglie interessate a presentare domanda il prima possibile, verificando con attenzione la documentazione richiesta e monitorando lo stato della domanda tramite il portale.