L’intelligenza artificiale decide se sei adulto: molti utenti bloccati su YouTube

Il tubo

YouTube blocca l'accesso in base all'età-allfreenet.it

Franco Vallesi

Novembre 9, 2025

Sempre più utenti YouTube si ritrovano l’account limitato: l’intelligenza artificiale decide l’età e richiede selfie o carte d’identità per sbloccarlo

YouTube sta progressivamente estendendo un sistema di verifica dell’età basato su intelligenza artificiale, e il numero di utenti colpiti è cresciuto a dismisura nelle ultime settimane. Dopo una prima fase di test tra luglio e agosto 2025, il rollout globale è iniziato verso fine settembre, ma le vere segnalazioni — numerose e arrabbiate — sono esplose solo a ottobre e novembre.

A raccontarlo sono centinaia di post comparsi su Reddit, X e in alcune community Discord dedicate alla privacy digitale. Alcuni parlano addirittura di “profilazione ingiusta”: la nuova AI di Google, infatti, decide in automatico quali account potrebbero appartenere a minori, anche se non lo sono.

Come funziona la verifica: l’intelligenza artificiale decide se sei minorenne, poi ti blocca

Il meccanismo alla base di questa nuova funzione di sicurezza implementata da YouTube è piuttosto semplice dal punto di vista tecnico, ma molto più complesso nei suoi effetti reali. L’intelligenza artificiale scansiona il comportamento dell’utente, l’aspetto del suo account, l’uso della piattaforma e — a quanto pare — anche elementi estetici come l’immagine del profilo o lo stile nei commenti. Se ritiene che ci siano segnali che fanno sospettare la presenza di un minorenne, scatta il blocco automatico.

YouTube
YouTube-allfreenet.it

A quel punto l’utente viene avvisato: per continuare a usare YouTube senza limitazioni, deve verificare di essere maggiorenne. I metodi proposti sono tre: caricare un documento di identità valido, inserire una carta di credito (che comunque non comporta spese), oppure scattarsi un selfie che sarà analizzato dall’algoritmo per stimare l’età.

Il problema è che tutto questo avviene senza preavviso e, in molti casi, anche se l’utente è già registrato come adulto. Non solo: se si rifiuta la verifica, l’account resta limitato. I video destinati a un pubblico adulto non sono più accessibili. Gli annunci diventano generici e non personalizzati, con perdita di targeting. Inoltre, vengono abilitati automaticamente gli strumenti di benessere digitale, come i promemoria per prendersi una pausa o quelli per andare a dormire. Alcuni creator, in particolare chi fa live verticali o carica video con contenuti sensibili, perdono anche la possibilità di monetizzare o ricevere regali.

In altre parole, è l’intelligenza artificiale a decidere in anticipo chi potrà guadagnare e chi no, chi potrà vedere certi contenuti e chi no. E in caso di errore — perché gli errori ci sono — tocca all’utente dimostrare di essere maggiorenne.

La rabbia degli utenti: “ci chiedono documenti per un errore dell’AI”, ma anche i selfie si possono “ingannare”

Molti utenti non l’hanno presa bene. E non si tratta di adolescenti che provano ad aggirare i limiti: sono adulti veri e propri, spesso trentenni o quarantenni, che si ritrovano improvvisamente con l’account bloccato. Alcuni si rifiutano per principio di caricare documenti di identità, altri sono preoccupati dalla richiesta di foto del volto, altri ancora segnalano che il sistema può essere facilmente raggirato, rendendo il tutto poco utile.

Su Reddit, alcuni utenti hanno raccontato di aver usato foto trovate online di persone adulte, riuscendo a “ingannare” l’algoritmo della verifica basata su selfie. Altri hanno segnalato che basta modificare leggermente l’immagine del profilo o usare un account collegato a una carta di credito per evitare il blocco. In pratica, l’intelligenza artificiale non è ancora pronta a decidere da sola qualcosa di così delicato.

Il timore più diffuso è che YouTube stia usando questa funzione non solo per proteggere i minori, ma anche per raccogliere ulteriori dati biometrici e identificativi. Una preoccupazione legittima se si pensa al potere che Google ha in termini di profilazione e pubblicità personalizzata. Anche se il processo, tecnicamente, è gratuito, e viene descritto come sicuro, l’utente medio si sente forzato a cedere informazioni sensibili solo per poter continuare a guardare video o commentare.

Al momento, i casi confermati riguardano principalmente gli Stati Uniti, ma è questione di settimane prima che la funzione arrivi in Europa. La legge europea sulla protezione dei dati, il GDPR, potrebbe però obbligare Google a modificare alcune parti del processo, specie per quanto riguarda il trattamento delle immagini facciali e la conservazione dei dati biometrici. Ma fino ad allora, chiunque può ritrovarsi bloccato dall’AI, anche se ha 40 anni, solo per un’intuizione sbagliata di un algoritmo.